giovedì 15 marzo 2012

Fusion-Confusion

Sono confusa.
Cioè, in realtà le idee le ho chiarissime, ma è una situazione talmente senza speranza che il fatto di esserci di nuovo dentro mi confonde alquanto.
Pensavo mi fosse passata.. e invece no. Pat pat a me? eh, direi.
Non so neanche perchè lo stia sscrivendo qui visto che nemmeno ne ho parlato alle mie amiche.. Perchè, ecco, il cazziatone non lo voglio :| Anche se sì, me lo merito.
Insomma, morale della favola ho il cuoricino che mi va un po' in fibrillazione. E ancora una volta per la persona sbagliata.
Il punto è che in uqesto caso la persona non ha niente di sbagliato, quindi grande progresso rispetto agli adulti fuori ma eterni bambini dell'asilo inside che hanno popolato il mio passato. E quindi non è che possa convincermi così, su due piedi, di lasciar perdere. E' come avere in mano un gratta e vinci e non grattarlo: il più delle volte una fregatura totale, qualche vincitina di poco conto, ma ogni tanto a qualcuno capita il jackpot finale. E la tentazione del jackpot è taaaaaaaanta.

Qual è il problema allora? E' che è fidanzato. E da tanto.
E dato che:
- ho sempre definito zoccole quelle che ci provavano col ragazzo altrui e non ho mai ambito ad entrare a far part della categoria
- un unicorno è meno restio di me ad uscire allo scoperto, indi per cui me ne starò nel mio angolino a gongolare ogni volta che parliamo, o a trattenermi dal saltare come un canguro ogni volta che siamo soli.

Accettasi badilate in testa, grazie.

sabato 3 marzo 2012

Dillo con un'e-card



Un tempo, neanche molto remoto, i fiorai si procuravano la pagnotta al suon di "Dillo con un fiore", frase che campeggiava nelle vetrine in rosso a San Valentino, con la neve spray a Natale, probabilmente in nero il 2 Novembre, non so.
Fatto sta che era anche conoscenza comune il significato di ogni fiore, e per ogni specie anche del singolo colore. Come per la rosa gialla che dovrebbe significare gelosia, credo. (E chi mai regalerebbe fiori per comunicare un proprio difetto, mi chiedo io, a meno che non si tratti di quelle coppie in cui il livello d'affetto e interesse reciproco si basa sul numero di scenate pubbliche giustificate dal "eh ma se le fa mi va bene perchè così capisco che ci tiene!" )

Anyway, quello di cui volevo parlare è di come, per quanto mi riguardi, questo "servizio" può essere tranquillamente soppiantato dalla mia nuova droga internettiana, Someecards.
Si lo so che non è una novità, trovavo spesso card su vari social network, ma non avevo mai visitato il sito, fino stamattina. Ed è Geniale.
C'è una card per TUTTO, altro che libro dei significati dei fiori! E ognuna presenta una buona dose di ironia e cinismo, che perquanto mi riguarda non guastano mai.

Compleanno?

Matrimonio?

Anniversario?
Bambino in arrivo?

Per non parlare di quelle che, semplicemente, riassumono un concetto:

Insomma, credo che in un futuro prossimo ne abuserò.

giovedì 1 marzo 2012

Ispirazione e Silenzio stampa

Cavolo, devo aggiornare più spesso questo blog, E' che non è che mi manchino le cose da dire (si, ok, forse anche un po' quello). Ma il punto è che mi viene l'ispirazione nei momenti meno opportuni (no, non sul water) ovvero quando non ho un pc sottomano. Oppure ce l'ho ma sono comodamente svaccata a letto, tipo ora, intenta a cazzeggiare amabilmente tra Pinterest e 9GAG. Si, seratona, I know.
E quando ciò accade mi rode tantissimo perchè nella mia mente si forma già il discorso in bella copia, con tanto di punteggiatura azzeccata e niente Orrori di battitura.. E con battute realmente decenti.
Solo che poi che succede? Trovo il tempo/voglia/pc di scrivere solo ore dopo. E il discorso non torna più, sono solo una manciata di frase un tempo ad effetto ma ora scollegate tra loro. E il risultato è di una tristezza allucinante. Quindi pubblico con la stessa frequenza con cui do un esame, ovvero una volta ogni tre mesi. Shame on me.
Vedo le mie amichette virtuali che sono bravissime, compilano il loro bel post con cadenza quasi giornaliera.. E sono bei post, cioè, io mi ritrovo effettivamente a sghignazzare tipo Pumba. Per cui mi impegno.
Però non faccio propositi che poi va a finire come per la palestra. :|

martedì 31 gennaio 2012

Io non ho paura. Si, come no.

Dopo non so bene quanti mesi torno su queste lande. Non è che mi fossi dimenticata di avere il blog eh, solo che avevo detto che non avevo voglia di scrivere di piagnistei. E visto che negli ultimi mesi la mia vita è stata un coacervo di stress allo stato puro, fatta di insonnia, improperi verso vari dei e via dicendo, non mi sembrava effettivamente il caso.
E poi, cosa non secondaria, ogni mio singolo neurone era dedicato agli esami, per cui l'ispirazione latitava, assieme alla mia voglia di vivere. Probabilmente eano fuggite insieme alle Barbados. Ora, ho passato uno degli esami peggiori che mi potessero capitare, ho ancora le endorfine in circolo e all'ispirazione è finito il permesso di soggiorno per i Caraibi, per cui eccomi qui.

Stavo leggendo l'ultimo post della mia cara amica Regina delle Nevi nel quale mette a nudo le sue fondatissime paure sul finire la propria esistenza tra le fauci di una mostruosa creatura marina. In effetti visto il cambiamento climatico (eh si, non ci sono più le mezze stagioni) potremmo con ragionevole curiosità aspettarci una nuova razza di squali piemontesi, però diciamo che, oltre ad evitare gite estive al lago di Lochness ed eventuali naufragi (di 'sti tempi poi) può stare ragionevolmente tranquilla.
Tutto questo preambolo per dire che mi sono messa a pensare a quali siano le mie paure. Non tanto quelle classiche, ma quelle assurde, che la gente quando lo sa ti guarda con la testa lievemente chinata verso sinistra, l'occhio socchiuso e si chiede da quale ricovero per malati mentali tu sia riuscita a scappare.
Beh, le paure sono irrazionali si sa.
Ecco, le mie paure fondamentali sono due.
La prima... beh sono le scale. Non l'altezza, per cartà, adoro i posti alti e non soffro di vertigini, ho il terrore delle scale in quanto oggetto. Scale. Non c'entra nemmeno il fattore scaramantico, che ovviamente trovo un'autentica boiata. E' che al momento di fare oltre un gradino.. io vado in crisi. Se non c'è il corrimano poi addio, è finita, mi blocco. Avete presente quelle scalette di alluminio, quelle che si usano per i piccoli lavori in casa? ecco, io al primo gradino mi sento leggermente instabile. al secondo inizio a tremare. al terzo urlo "no no no no, fatemi scendere, vi prego vi supplico!" con annessi goccioloni agli occhi.
E giuro, non so perchè. Da bambina non sono mai caduta dalle scale, che io ricordi (o forse la botta è stata talmente forte da provocarmi un'amnesia, boh) però avevo la tendenza a storgermi spesso la caviglia. Ormai a forza di slogature era più il tempo che passavo con cartonature e fasciature che senza, forse pensavo di lanciare una nuova moda. Il motivo per cui cadessi sempre (una volta, e non più da bambina, sono riuscita pure a cadare in una tomba etrusca, n.d.a) me l'ha spiegato l'altro giorno la Wii Fit, col suo fantastico misuratore dell'equilibrio. Ora, non so se voi siate familiari con tale giochino.. praticamente si deve salire in piedi sulla balance board e stare fermi, punto. Poi sullo schermo compare una riproduzione della sudetta balance con due righe perpendicolari alla cui intersezione dovrebbe corrispondere il baricentro corretto. Ecco. il mio era spostato all'indietro di almeno 10 cm. Almeno si spiegano un po' di cose.

La seconda paura è che mi entri un insetto nell'orecchio. Appena sento un ronzio scappo. Cioè, in genere scappo a prescindere, dovrei aggiungere una terza paura che è il terrore delle vespe, ma visto che parliamo d'insetti andiamo al risparmio e facciamo un tutt'uno. E' che io forse alle vespe sono allergica, ma il mio medico si rifiuta di farmi fare gli esami. E quindi io mi paro il culo e quando ce n'è una scappo il più lontano possibile, possibilmente dietro ad una zanzariera. Se qualcuno osa dire "ma se stai farma non ti fa niente" gli urlo dove se la più mettere, la vespa. L'altro giorno c'era un sole splendido, esco in terrazzo e faccio la mossa di Di Caprio in Titanic, braccia spalancate sul balcone per godermi il tepore e magari sintetizzare un po' di vitamina D. Tempo 5 secondi e mi si appoggia una vespa sul petto. Ho cacciato un urlo che penso mi abbiano sentito pure oltre la collina e corro in casa con il cuore talmente a mille che non riuscivo nemmeno a parlare. Ora, mi volete spiegare che cazzo ci fa una vespa nella pianura padana a GENNAIO?? E perchè, con tutta la gente che c'è, deve venire a rompere i coglioni a me? Da allora non sono più uscita in terrazzo. :|
E dopo questa breve digressione, torno all'orecchio. Ho il terrore che un insetto ci entri e non riesca ad uscire. E che punga. O che peggio, ci faccia le uova. Questa convinzione è data da un articolo che lessi anni fa su un bambino a cui trovarono nell'orecchio due ragni, uno morto e uno vivo. Io penso sarei morta. Cioè, mi fa meno paura l'idea di un ragno grande quanto una mano rispetto ad uno minuscolo.. perchè quello grande dall'orecchio non ci passa. :|